Zurigo, 21 novembre 2024 – Dall’inizio degli anni 2020, i mercati azionari globali sono cresciuti del 50%, il PIL nominale è aumentato di oltre il 30% e gli utili corporate degli Stati Uniti sono quasi raddoppiati. Tali incrementi sono stati raggiunti nonostante i lockdown senza precedenti implementati a livello mondiale durante la pandemia, lo scoppio delle guerre in Europa orientale e in Medio Oriente e la più grande impennata di tassi d’interesse e inflazione degli ultimi decenni. Nel report Year Ahead 2025, il Chief Investment Office (CIO) di ţ Global Wealth Management (GWM) delinea le prospettive per gli investitori nella seconda metà del decennio.

La presidenza Trump può potenzialmente rimodellare il panorama economico e geopolitico degli Stati Uniti. Specialmente i dazi sono potenzialmente in grado di impattare in maniera significativa gli scambi commerciali, ridurre la domanda interna degli Stati Uniti e portare a un aumento dell’inflazione. Uno shock tariffario potrebbe innescare uno scenario di downside caratterizzato da stagflazione. Al contempo, le negoziazioni con i partner commerciali o le sfide legislative a livello nazionale potrebbero attenuarne la portata e l’impatto, mentre i tagli alle imposte e la deregolamentazione potrebbero sostenere una narrazione di mercato più positiva. Lo scenario di base del CIO prevede che l’S&P 500 possa raggiungere quota 6.600 punti entro la fine del 2025, grazie a una solida crescita degli Stati Uniti, a tassi d’interesse più bassi e ai progressi legati all’intelligenza artificiale.

Per quanto riguarda il resto del mondo, in Asia la crescita della Cina dovrebbe rallentare, dal momento che è poco probabile che le misure di stimolo fiscale adottate siano sufficienti a compensare completamente l’impatto dei dazi e delle sfide strutturali. L’India, invece, dovrebbe continuare a registrare una crescita più robusta. In Europa la crescita sarà probabilmente disomogenea e contenuta, ma dovrebbe migliorare grazie al forte aumento dei salari e al calo dei tassi di interesse. Spagna, Regno Unito e Svizzera dovrebbero registrare performance positive, con tassi di crescita superiori all’1%, a fronte di una espansione più contenuta, intorno all’1%, in Germania, Francia e Italia.

Il report presenta le seguenti view sugli investimenti per il prossimo anno:

  • Posizionarsi in vista di un calo dei tassi di interesse: I rendimenti del cash sono destinati a diminuire, in vista di ulteriori tagli dei tassi da parte delle banche centrali. Al contempo, le obbligazioni di tipo investment grade offrono rendimenti interessanti e un potenziale di plusvalenza, con rendimenti totali in dollari attesi nell’intervallo a una sola cifra.
  • Rialzo per le azioni: Il 2025 dovrebbe portare ulteriori rialzi ai mercati azionari. Gli Stati Uniti sono il principale mercato, mentre un’esposizione diversificata all’Asia, Giappone escluso, potrebbe rivelarsi efficace per cogliere i potenziali fenomeni di upside nella regione, pur gestendo i rischi. In Europa, le piccole e medie imprese dell’Eurozona e i titoli svizzeri con dividendo di elevata qualità appaiono interessanti.
  • Opportunità nelle innovazioni dal carattere trasformativo: i settori dell’intelligenza artificiale, e dell’energia e delle risorse costituiscono due opportunità nell’ambito dei titoli azionari che potrebbero potenzialmente offrire una crescita degli utili significativa e sostenuta, in grado di far ottenere a chi investe in queste aree rendimenti superiori nel lungo periodo.
  • Trading range nel dollaro: Il dollaro è probabilmente in balia di fattori positivi a breve termine, tra cui la rigidità dei mercati del lavoro statunitensi e i dazi, e di fattori negativi a più lungo termine, tra cui la sopravvalutazione. Gli investitori dovrebbero sfruttare i periodi di resistenza per ridurre l’esposizione al dollaro.
  • Puntare sull’oro: Tassi d’interesse più bassi, i rischi geopolitici persistenti e timori sul debito pubblico statunitense dovrebbero continuare a supportare l’oro nel 2025. Ci sono anche opportunità a lungo termine nel rame e in altri metalli di transizione, in quanto la domanda aumenta insieme ai crescenti investimenti nella generazione di energia, nello stoccaggio e nel settore dei trasporti ad energia elettrica.

Tempo di real estate: Le prospettive per gli investimenti immobiliari residenziali e commerciali sono positive. In presenza di un’offerta limitata e di una domanda in crescita, vi sono opportunità in settori quali la logistica, i data center e gli alloggi multifamiliari.

Guardando al futuro, le 5D, ovvero debito, deglobalizzazione, demografia, decarbonizzazione e digitalizzazione, restano i fattori chiave che probabilmente traineranno i mercati e le economie negli anni a venire, creando opportunità e rischi per gli investitori. Complessivamente questi trend dovrebbero portare a una crescita più elevata, ad esempio guidata dall’intelligenza artificiale, che potrebbe rivelarsi una delle innovazioni più incisive del secolo, e a periodi di inflazione più elevata, a causa di una maggiore deglobalizzazione degli scambi commerciali e di un aumento dei prezzi dell’energia indotto dagli sforzi di decarbonizzazione.

Mark Haefele, Chief Investment Officer di ţ GWM, ha dichiarato:
“Il risultato delle elezioni statunitensi rimane un punto focale, con la prospettiva di imposte più basse e di una deregolamentazione che si aggiunge a una narrazione di mercato positiva in stile ‘ruggenti anni Venti’, caratterizzata da una crescita solida e da continui investimenti nell’IA. Tuttavia, i temi della deglobalizzazione, del debito e della demografia, tra gli altri, ci impongono di prepararci a un’ampia gamma di risultati per il prossimo anno”.

Scenari per il 2025

Base case: Crescita nonostante i dazi

Probabilità: 50%
S&P 500: 6.600 | US 10-year: 4,00 % | EURUSD: 1,12

Rialzo per le azioni. La crescita degli Stati Uniti è sostenuta dalla deregolamentazione e dal miglioramento della fiducia delle imprese, che hanno più che compensato l'impatto dei dazi selettivi sulle importazioni cinesi ed europee. I negoziati commerciali e geopolitici aumentano la volatilità dei mercati europei e cinesi. I piani fiscali statunitensi più espansivi vengono accantonati e l'inflazione scende verso l'obiettivo. I rendimenti obbligazionari scendono leggermente e le banche centrali tagliano costantemente i tassi d'interesse portandoli alla neutralità.

Bull case: Impennata della crescita

Probabilità: 25%
S&P 500: 7.000 | US 10-year: 4,50 % | EURUSD: 1,15

I mercati azionari statunitensi salgono grazie alla forte crescita degli Stati Uniti e all'ottimismo dell'IA, mentre l'inflazione rimane contenuta. Un accordo commerciale viene raggiunto e/o lo stimolo fiscale cinese e una domanda globale più forte sono sufficienti a sostenere i mercati europei e asiatici, nonostante i dazi. I rendimenti obbligazionari rimangono elevati sulla scia di una crescita più forte a lungo termine e delle aspettative di inflazione. Le banche centrali tagliano gradualmente i tassi di interesse portandoli alla neutralità.

Bear case: Hard landing

Probabilità: 10%
S&P 500: 4.500 | US 10-year: 2,50 % | EURUSD: 1,05

La crescita negli Stati Uniti diminuisce a causa della debolezza della spesa dei consumatori e del deterioramento dei mercati del lavoro. I dazi si aggiungono alle sfide economiche per l'Europa e l'Asia. I consumi più deboli compensano ampiamente l'impatto inflazionistico dei dazi e l'inflazione diminuisce, spingendo le banche centrali a tagliare i tassi. Le azioni globali subiscono perdite a due cifre e gli spread creditizi si ampliano. Gli asset con caratteristiche di rifugio, tra cui le obbligazioni di alta qualità, l'oro, il franco svizzero e lo yen, si apprezzano.

Bear case: Shock tariffario

Probabilità: 15%
S&P 500: 5.100 | US 10-year: 5,00 % | EURUSD: 1,00

L'imposizione di ampi dazi generalizzati sulle importazioni statunitensi da diversi paesi e le ritorsioni dei partner commerciali innescano un aumento dell'inflazione negli Stati Uniti, che, insieme a un aumento del deficit fiscale, porta a un aumento dei rendimenti obbligazionari. L'interruzione del commercio globale porta a un calo della domanda interna degli Stati Uniti e a una crescita economica globale molto più debole. Le azioni statunitensi e globali scendono.

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