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Per prima cosa, una buona notizia per i proprietari e le proprietarie di immobili: grazie ai tassi ipotecari bassi dall’estate 2024, le vostre spese correnti sono di nuovo inferiori alla pigione per un’abitazione equivalente. Questo ha determinato un netto aumento della domanda di abitazioni di proprietà negli ultimi mesi. L’attività edilizia è però minore di un terzo rispetto alla media degli ultimi 15 anni. Nel nostro ?Real Estate Focus?, ad esempio, si legge che la dinamica dei prezzi dovrebbe così prendere velocità determinando nell’anno in corso un aumento del 3 percento per gli appartamenti di proprietà e del 4 percento per le case unifamiliari.

Tuttavia, questo acuisce il problema della sostenibilità per molte economie domestiche. Persino con un reddito familiare superiore alla media e pari a 200’000 franchi, nemmeno la metà di tutti gli immobili in vendita sul suolo nazionale risulta sostenibile. Ad esempio, intorno alla Città di Zurigo si trovano comuni finanziabili in questa fascia di reddito soltanto a partire da un tempo di percorrenza di 20 minuti. Soprattutto le economie domestiche più giovani, con un minore patrimonio accumulato, dispongono raramente delle risorse finanziarie necessarie e sono costrette a posticipare l’acquisto di un immobile o a rinunciarvi del tutto.

Per le case plurifamiliari, negli ultimi tempi il ritorno dei tassi bassi e la forte crescita dei ricavi da locazione hanno dato slancio al mercato delle transazioni. Nel 2025, le case plurifamiliari dovrebbero rincarare in media di circa il 3 percento dopo due anni di stagnazione secondo ?Real Estate Focus?. ? previsto un aumento del 2,5 percento per le pigioni offerte e dell’1,5 percento per le pigioni esistenti. Come conseguenza delle aspettative positive sull’andamento del mercato, anche la progettazione di nuove abitazioni in locazione è aumentata del 20 percento rispetto ai minimi del 2021. Dalla metà del 2024 si delinea una certa normalizzazione della domanda di abitazioni. Da un lato, l’immigrazione su alti livelli è in calo. Dall’altro, il livello elevato delle pigioni sta determinando una riduzione del numero di traslochi, una minore costituzione di economie domestiche e uno spostamento della domanda verso le regioni con prezzi inferiori.

Il progressivo invecchiamento della società contribuirà a plasmare il mercato immobiliare nazionale dei prossimi decenni. Il numero crescente di persone anziane dovrebbe infatti ridurre la libera disponibilità di abitazioni in locazione. Questo perché le persone anziane tendono a traslocare raramente e sono sempre meno propense a farlo. Generalmente, poi, la buona situazione finanziaria dei baby boomer consente loro di non essere finanziariamente costretti a spostarsi in un’abitazione più piccola.

Nonostante una forte crescita dell’impiego d’ufficio pari in media all’1,6 percento all’anno dal 2019, il tasso di offerta per superfici direzionali è cresciuto all’incirca dal 4 al 5 percento. Le imprese continuano a ottimizzare il loro fabbisogno di superfici e a dar prova di prudenza nell’avviare nuove locazioni. Nel medio termine la percentuale di home office dovrebbe continuare ad aumentare a causa della carenza di personale qualificato, contenendo così la domanda di superfici. Si registra ancora una domanda di uffici in posizioni centrali con una ripartizione flessibile dei locali e standard elevati di sostenibilità. Nei prossimi trimestri è prevedibile che la crescita dell’occupazione resterà sotto la media, offuscando le prospettive di locazione. Di conseguenza prevediamo una stagnazione delle pigioni medie nazionali corrette per la qualità. Zurigo e Zugo dovrebbero per il momento continuare ad avere la meglio sugli altri grandi mercati degli uffici.

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